La nostra forte adorazione per la Thailandia porta spesso molti ragazzi che ci seguono a porci una domanda: “Ma questo paese è effettivamente gay-friendly?”. Bene, dopo il nostro ultimo viaggio in compagnia dell’ Ente Nazionale del Turismo Thailandese di Roma, possiamo rispondere definitivamente a questa domanda.
Ci sono ancora paesi in Asia dove purtroppo l’omosessualità è illegale. Bisognerebbe aprire un capitolo a parte su questo argomento, perchè c’è una forte differenza da tenere a mente tra quelle che sono le leggi di uno stato rivolte al popolo e quello che viene in realtà concesso ai turisti, ma di questo ne parleremo un’altra volta. Altri stati invece stanno facendo decisamente dei passi in avanti nell’integrazione della comunità LGBT, e tra questi la Thailandia è in prima linea.
Non solo qui si cerca di tutelare la comunità LGBT, ma c’è anche un forte desiderio di farsi conoscere dal turismo gay, ed è per questo che abbiamo accolto a braccia aperte questo progetto di promozione del territorio, per far capire meglio cosa significa viaggiare nel Paese del Sorriso come una coppia.
Dovete sapere che noi a prima vista non diamo sempre l’idea di stare assieme. Per essere più precisi non siamo due persone troppo esibizioniste in pubblico, infatti spesso ci chiedono se siamo fratelli o parenti, e ci è capitato diverse volte in alcuni viaggi che ci rifilassero (senza malizia) due letti separati al posto di un matrimoniale.
Detto questo però possiamo dire con assoluta certezza che non abbiamo mai riscontrato nessun problema a causa della nostra natura viaggiando in Thailandia, anzi al contrario siamo sempre stati ampiamente accolti.
Vogliamo quindi dirvi quelli che secondo noi sono quattro validissimi motivi per i quali una coppia gay dovrebbe viaggiare in Thailandia senza nessuna preoccupazione:
1- Il paese è decisamente gay-friendly
Bisogna dire che i Thailandesi rimangono ancora una popolazione conservatrice. La credenza buddista nel karma e nella reincarnazione rende la società thailandese più flessibile mentalmente, e possiamo dire che anche il turismo, che è uno dei maggiori business, ha fatto la sua parte. Bangkok è senza dubbio il centro più grande della vita LGBT in tutta la Thailandia, ed è anche una delle città con la maggiore scena gay di tutta l’Asia.
2- Negli hotel e nei resort verrete sempre accolti a braccia aperte
Che voi siate gay o etero non cambia nulla. L’ospitalità è una caratteristica innata di questo popolo, ma quando questa qualità incontra la forte professionalità e una grande apertura mentale vi sentirete veramente a casa vostra. La nostra esperienza personale durante questo viaggio è stata estremamente positiva. Durante i giorni trascorsi al Compass Sky View di Bangkok abbiamo più e più volte conversato con i dipendenti dell’hotel, che con i loro sorrisi contagiosi ci chiedevano un sacco di informazioni sulla nostra vita e sull’Italia.
3- Non c’è fine al romanticismo in Thailandia
Se avete seguito le nostre storie su Instagram (le trovate ancora negli highlights del nostro profilo CLICCANDO QUI) vi sarete rifatti gli occhi quanto noi. Durante i giorni trascorsi a Koh Phangan e Koh Samui oltre alla scontata accoglienza, ci hanno riservato davvero dei momenti unici. Al Sensimar di Koh Samui tra l’altro c’erano diverse coppie gay da tutto il mondo che soggiornavano in quei giorni. Gli hotel e i resort riservano pacchetti romantici da mille e una notte a chi li richiede, e hanno un occhio di riguardo per le coppie. Ci tengono a rendere il soggiorno il più rilassante e romantico possibile. Ma che ve lo diciamo a fare: se andate in Thailandia, qualunque sia la vostra tipologia di viaggio, i pensieri e lo stress spariranno. Parola nostra.
4- C’è apertura mentale anche fuori Bangkok
Se cercate un viaggio più avventuroso, sulle orme di quelli che abbiamo fatto negli anni scorsi in Thailandia, nessun problema perchè anche in situazioni meno turistiche e più “local” non avrete problemi. Giusto per farvi capire cosa intendiamo, quando abbiamo fatto tappa due anni fa al parco nazionale di Kao Yai, sconosciuto alla maggior parte dei turisti soprattutto occidentali, la signora che gestiva la guesthouse dove alloggiavamo subito dopo aver appurato che non eravamo fratelli ha cominciato a raccontarci con un misto di gioia e malinconia di suo figlio gay che viveva a Bangkok. il tutto con estrema naturalezza. La pensate come noi se vi diciamo che questo è stato, oltre che un momento davvero toccante, anche un forte segnale di apertura?
Tenete a mente che, come abbiamo scritto prima, il popolo Thailandese ha ancora comunque una tendenza conservatrice anche se il paese è particolarmente aperto a tutti. Però sappiamo anche che in realtà non occorre andare fino in Thailandia per constatare che c’è ancora bigottismo tra la gente, giusto?
Che voi siate etero o gay non farà nessuna differenza, verrete accolti in Thailandia con lo stesso identico rispetto e con quel sorriso che solo questa popolazione sa regalare.
Kop khun khrap!
Hotel dove abbiamo alloggiato durante il nostro ultimo viaggio:
Bangkok – Compass Sky View Hotel (CLICCATE QUI per vederlo)
Koh Phangan – The Coast Resort (CLICCATE QUI per vederlo)
Koh Samui – Sensimar Resort & Spa (CLICCATE QUI per vederlo)