L’antica capitale reale di Luang Prabang è immersa in un fascino orientale senza tempo. Questo gioiello dell’UNESCO è uno dei posti più ambiti e affascinanti del sud est asiatico, e ci ha letteralmente conquistato da subito.
Ma oltre a visitare templi e quartieri, a noi piace osservare la vita locale e volendo riuscire prenderne parte almeno un po’. Per questo, dopo aver letto alcuni articoli abbiamo deciso di svegliarci all’alba per assistere al Tak Bat.
Si tratta di una processione di monaci che ogni giorno all’alba escono dai templi camminando in fila indiana per le strade della città, mentre gli abitanti buddhisti versano piccole porzioni di riso o altre offerte alimentari nelle grandi coppe in mano a ciascun monaco.
In realtà questo tipo di processione avviene in tutto il Laos, ma l’atmosfera di Luang Prabang di prima mattina la dovrebbe rendere un’esperienza piuttosto suggestiva. Esatto, dovrebbe.
Avevamo delle aspettative alte, ma sono state completamente disintegrate!
Ci aspettavamo un clima silenzioso e mistico, ma ci siamo trovati di fronte ad un vero e proprio show.
Di per sé la cerimonia del Tak Bat è palesemente autentica e con un forte credo religioso da parte di chi ne partecipa. Il problema purtroppo sono i turisti, che come noi vogliono vedere questo rito, ma a molti dei quali manca il rispetto. Piazzandosi con gli obbiettivi puntati verso i monaci scattano centinaia di foto a raffica con il flash, vista l’assenza di luce di quell’ora. Sembra di stare alla notte degli Oscar più che ad un rito religioso, con la differenza che qua i monaci sono palesemente in imbarazzo e camminano con lo sguardo fisso per terra.
Abbastanza deprimente.
Noi vista la situazione abbiamo lasciato direttamente la macchinetta chiusa. Pensavamo ovviamente di riuscire a rubare qualche scatto, ma stando in maniera rispettosa dall’altra parte della strada, e non ammassati come vichinghi addosso ai monaci che camminano in processione.
A peggiorare questo spettacolo sono quelli che comprano del riso di pessima qualità dai numerosi venditori, e si mettono in posizione per farsi scattare la foto mentre lo donano ai monaci.
Questa ovviamente è la nostra personale opinione, ma siamo fermamente convinti che per partecipare in prima persona ad un rito religioso serva sentire e vivere il giusto spirito, e non solo prenderne parte per il gusto di farlo. Si finisce, come in questo caso, per snaturare un momento che senza turisti cretini sarebbe di una bellezza disarmante. Soprattutto dentro una cornice esotica come Luang Prabang.
Un gran peccato!
PS: La foto non è nostra ovviamente, ma l’abbiamo presa legalmente dal web a puro scopo illustrativo.
Vi siete comportati esattamente come si deve, nel massimo rispetto.
Bravissimi e grazie per queste fantastiche esperienze che, indirettamente, ci fate vivere!
Grazie mille Elisa!
Un abbraccio! 😉