Quanti di voi sognano di partecipare ad un safari in Sudafrica?
E fate bene, perché oltre ad essere considerata una delle più straordinarie esperienze da fare almeno una volta nella vita, regala delle emozioni che difficilmente si possono dimenticare.
In Sudafrica abbiamo avuto la fortuna di poter prendere parte a più di un Safari, in diverse circostanze. La prima volta all’interno della Riserva privata di Karongwe Game Reserve in Sudafrica, la Seconda in Botswana al Chobe National Park.
In molti ci hanno chiesto come mai avessimo scelto inizialmente una riserva privata anziché il più famoso e vasto Kruger National Park nella parte orientale del paese.
In realtà la riserva privata in cui abbiamo alloggiato si trova molto vicina al Kruger, ma i ragazzi dell’agenzia Travelout ci hanno consigliato di vivere questa esperienza unica in maniera più “appartata”, e con il senno di poi siamo in grado di dirvi quali siano i pro e i contro di ciascuna delle due opzioni, avendole provate entrambe.
– La riserva privata, potendo ospitare solamente un certo numero di persone nei vari lodge presenti all’interno dell’area, consente di vivere un’esperienza “meno disturbata”. Le jeep che durante le prime luci dell’alba e in orario tramonto si spargono nella riserva in cerca di animali, non sono tante quante quelle presenti nel parco nazionale. Questo ovviamente comporta un affollamento minore nei pressi degli animali avvistati. Se nel parco nazionale si possono trovare anche 10 jeep tutte nello stesso punto attorno a qualche animale, nella riserva privata potreste non avere nessuno ad ammirare i leoni nello stesso momento in cui ci siete voi e i vostri compagni d’auto.
– La riserva privata, avendo un territorio meno vasto del Parco Nazionale, ospita meno animali. Questo significa che nella riserva per esempio non si avvistano branchi composti da decine e decine di elefanti, ma da dieci o venti esemplari assieme. Il controllo degli animali è comunque molto rigido in entrambe le realtà. I ranger sono quotidianamente impegnati a tenere sotto controllo la situazione di tutte le specie dell’intero territorio, ma nella riserva si presta attenzione anche al numero di esemplari presenti per ogni specie, in modo da garantire il corretto equilibrio dell’ecosistema. Questo ovviamente non significa che il percorso della natura viene deviato. Il ciclo della vita continua e predatori e prede proseguono la loro normale attività.
– I safari nella riserva privata sono più avventurosi. Se nel Parco Nazionale i rigidi regolamenti non consentono alle jeep di andare fuori dai percorsi battuti, ma solo di seguire le strade tracciate, nella riserva privata non sempre è così. Più di una volta ci siamo ritrovati a schivare i rami degli alberi che rischiavano di urtarci perchè il ranger decideva di seguire le tracce di qualche animale fuori pista con la jeep. In questo modo siamo riusciti ad osservare a distanza incredibilmente ravvicinata leoni, leopardi e ghepardi. Vi diremo di più. Per vedere i ghepardi, che sono felini più “tolleranti”, siamo smontati dall’auto e abbiamo proseguito a piedi in fila indiana. Una volta avvistato il piccolo branco composto da tre esemplari ci siamo fermati per ammirare questi animali spettacolari con una buona dose di adrenalina. Questo genere di esperienza non si può vivere in genere nel Parco Nazionale.
– La riserva privata consente solo agli ospiti dei lodge di partecipare ai due safari quotidiani. Questi ultimi di solito includono poche camere (e spesso molto belle e ricercate) e offrono il servizio di pensione completa . Per un budget-travel questa soluzione è meno consigliata, ed è più conveniente optare per i rest camp (all’interno del Kruger è gestito da Sanpark’s).
– Come ultimo appunto c’è da dire che nelle riserve private le jeep non hanno il tetto, quindi la visuale aperta a 360° sulla savana permette un’esperienza più coinvolgente.
Prima di lasciarvi alla nostra galleria fotografica, vogliamo precisare che questo articolo non è a favore delle riserve private piuttosto che dei parchi nazionali. Seguendo il consiglio che ci hanno dato i ragazzi di Travelout durante l’organizzazione del viaggio, abbiamo optato per la riserva di Karongwe Game Reserve in Sudafrica, e siamo tornati a casa con un ricordo immensamente bello del nostro primo safari.
Durante la seconda esperienza in Botswana negli ultimi giorni di viaggio, abbiamo notato le differenze spiegate poco fa, ma dobbiamo anche dire che le distese immense del Chobe National Park, con interi branchi di elefanti e giraffe che camminano assieme, non siamo riusciti a vederli nella riserva privata.
E voi? Quale delle due opzioni scegliereste per il vostro viaggio in Sudafrica?
Se volete conoscere più da vicino il Sudafrica vi parliamo della nostra esperienza QUI.
Anch’io sono stato nel Karongwe: stupendo!
Ci tornerei di corsa.
Ma sono stato bene anche in Zimbabwe.
Ho visto tutti gli animali molto molto bene, anche gli uccelli, tranne i leopardi, visti solo da lontano e di sfuggita
Che spettacolo della natura! Non stanca mai 🙂