L’isola di Pantelleria, un gioiello selvaggio a metà strada tra la Sicilia e la Tunisia, ci ha accolto per la prima volta a braccia aperte.
Siamo stati invitati dal Pantelleria Dream Resort a scoprire questo luogo al largo del Mediterraneo. Affacciato sul mare guardando verso est, il resort è una costellazione di dammusi, la tipica costruzione in pietra lavica ideata nei secoli da arabi e panteschi, e ottimizzata per proteggere dal vento, dalla siccità e dal calore. Sull’isola, si possono trovare dammusi molto antichi, quasi dei ruderi, e altri invece più recenti ma sempre tipici e affascianti: ci hanno riferito infatti che ora tutte le nuove costruzioni sull’isola devono e dovranno avere lo stesso stile per preservare l’identità e l’unicità del luogo.
La posizione centrale del Pantelleria Dream Resort è ideale come punto di partenza per scoprire Pantelleria. Durante la nostra settimana sull’isola abbiamo largamente usufruito del ristorante Acquamore all’interno del resort, dalla colazione alla cena, e nonostante in quel periodo la Sicilia fosse in zona arancione con conseguente chiusura dei ristoranti, siamo riusciti a sperimentare e assaporare i sapori panteschi a 360°.
Ma Pantelleria, nonostante la sua unicità e particolarità, offre molti angolini di una bellezza naturale fuori misura. Giuseppe, la guida del resort nato e cresciuto a Pantelleria, ha messo a nostra disposizione tutta la sua conoscenza rendendo l’esperienza indimenticabile (chiedete assolutamente di lui).
Oggi vogliamo darvi 10 ottimi spunti per considerare Pantelleria come meta di un vostro prossimo viaggio:
1. L’arco dell’elefante e il faraglione di Cala Levante sono i luoghi più fotografati dell’isola e si trovano a pochi minuti dal Pantelleria Dream Resort: falesie sul mare disegnano forme curiose e stagliano sull’acqua ombre che formano scorci che garantiscono scatti preziosi.
2. Il villaggio di Gadir: ci siamo innamorati di questo borgo fuori dal mondo, con le finestre contornate di azzurro, i muri scrostati dalla salsedine, le barche dei pescatori e loro, i pochi abitanti, tutti autoctoni. Un peccato non aver avuto la possibilità di goderci una cenetta in questo villaggio fronte mare, ma voi sicuramente ne avrete l’occasione.
3. Pantelleria è un’isola vulcanica, per questo non ci sono spiagge sabbiose ma discese di pietra lavica che si tuffano nel mare. Martingana, con la sua spiaggetta minuscola incastonata nelle rocce e la grotta naturale contornata da acque cristalline è un luogo da vedere senza ombra di dubbio. I giochi di colore dell’acqua fanno pensare alle Maldive e invece no, siamo in Italia, ed è anche meglio!
4. Dopo ogni regola, c’è la sua eccezione, e questa è lo Specchio di Venere, un lago vulcanico situato nella parte nord dell’isola. Una baia caraibica, l’unica vera spiaggia sabbiosa. All’interno del lago sono presenti sorgenti termali, per quello è possibile coprirsi di fanghi caldi sulla riva. Se siete arrivati qui, non potete farvi mancare Punta Spadillo, proprio davanti allo specchio di Venere, all’estremità nord dell’isola: rocce pittoresche che si insinuano sinuosamente verso il mare e verso un vecchio faro abbandonato.
5. Salta la vecchia: uno strapiombo di 246 metri sul mare, sconsigliato ai deboli di cuore! Noi abbiamo perso qualche anno di vita affacciandoci da lì, ma l’emozione e la vista sono imperdibili. Non è semplice da trovare il punto panoramico, ma con l’aiuto di Giuseppe è un gioco da ragazzi.
6. Il Laghetto delle Ondine, un posto intimo incastonato tra le rocce con vista tramonto e con tanti angoli da scoprire nei dintorni, come la “scarpetta di Cenerentola”, un pertugio tra le rocce a sfioro sul mare. La Scarpetta di Cenerentola è facilmente visitabile via mare (se il barcaiolo esperto conosce la posizione), mentre via terra è richiesto un piccolo trekking tra gli scogli ma sconsigliamo di avventurarsi da soli senza una guida locale.
7. La Grotta Benikula: la si raggiunge con un trekking semplice ma comunque impegnativo. Questa grotta è una vera e propria sauna naturale, e purtroppo il vapore e la scarsa luce ci hanno impedito di scattare qualche foto, quindi dovete solo fidarvi perchè vi diciamo che vale davvero il viaggio, anche se arrivarci costa un pò di fatica.
8. La Balata dei Turchi, insenatura con scogliere alte anche trecento metri. Ci siamo arrivati percorrendo una strada tortuosa in scooter, e anche qui siamo stati ripagati da un disegno incredibile di madre natura, fatto di rocce e acque cristalline bagnate dalla luce dorata del tramonto pantesco.
9. Oziare all’interno di un giardino pantesco: recinti circolari in pietra per creare l’ambiente perfetto per la crescita delle piante di agrumi al suo interno, proteggendole dai forti venti. L’isola è tappezzata anche dai famosi vigneti ad alberello, che fanno parte della lista del patrimonio immateriale dell’umanità. È la prima volta che una pratica agricola ottiene questo riconoscimento. Ah, e non dimentichiamoci del famosissimo Cappero di Pantelleria che troverete in moltissimi piatti, e al quale nel 1996 è stato riconosciuto il marchio IGP.
10. Vi consigliamo Pantelleria per tutti questi motivi, ma anche per quello che noi non siamo riusciti a fare. Per esempio il giro dell’isola in barca (purtroppo i venti di quella settimana non ce l’hanno permesso), i locali sviluppati sui tetti dei tipici dammusi dove ignorare beatamente l’orologio sorseggiando una malvasia o un passito, o i ristoranti affacciati sul mare più o meno ricercati a seconda dei vostri gusti.
Non preoccupatevi dei capelli, qui il vento potrà essere persistente, ma sarà sempre abbinato a un sole amichevole: salite a bordo di una Panda (l’auto per eccellenza di quest’isola), o di uno scooter come abbiamo fatto noi, e avventuratevi alla scoperta della natura selvaggia e unica di Pantelleria.
Riuscirà con molta probabilità a rapirvi il cuore.