Amiamo il Laos, forse il paese più misterioso e affascinante del sud-est asiatico, autentico e allo stesso tempo incredibilmente fragile, coperto da una natura selvaggia e ancorato ad una cultura ricca di tradizioni rimaste praticamente immutate nel tempo.
Questa non è la prima volta che mettiamo piede in Laos. Nel 2016 è stato uno dei paesi che abbiamo attraversato durante il nostro viaggio zaino in spalla. Ci siamo tornati proprio perché le sfaccettature di autenticità trovate qui non le abbiamo trovate in altri paesi. Ci ha lasciato un timbro bello marcato in testa.
La cosa che ci ha sorpreso di più in questo viaggio recente è che in dieci anni di distanza poco è cambiato. Ci aspettavamo città molto più cresciute, villaggi non più polverosi, strade asfaltate. E invece molto è rimasto (quasi) invariato. Incluso il nostro amore per questo paese. Certo, il turismo è aumentato, soprattutto a Luang Prabang, portando un aumento di infrastrutture e una crescita dei prezzi rispetto alla media del Laos, ma a parer nostro senza sconvolgere incredibilmente la città come abbiamo visto in altri luoghi del Sud Est Asiatico.
Pur essendo privo di sbocchi sul mare (uno dei motivi per il quale non è preso d’assalto dal turismo di massa), il Laos offre paesaggi mozzafiato tra montagne, fiumi e foreste.
Il periodo ideale per visitare il Laos va da novembre a marzo, quando si trova un clima secco, ma è anche il più affollato. Durante la stagione delle piogge, la natura si rigenera e il numero di turisti cala sensibilmente, offrendo un’esperienza più autentica ma di sicuro più impegnativa se consideriamo che non è un paese molto attrezzato.
Indipendente dalla Francia dal 1949, il Laos ha aperto le porte al turismo solo negli anni ’90. Gli abitanti, in gran parte buddisti, sono noti per la loro ospitalità e il loro stile di vita rilassato, che conquista i viaggiatori di tutto il mondo.


MUOVERSI IN LAOS
Ci sono diversi modi di muoversi in Laos seguendo la rotta che abbiamo seguito noi.
– Da Vientianne (la capitale) a Vang Vieng, l’auto con autista è la soluzione più comoda e veloce.
– Da Vang Vieng a Luang Prabang, il treno è la soluzione più comoda e veloce. Potete controllare gli orari e comprare i biglietti sul sito 12go.asia (link diretto) comodissimo punto di riferimento per i trasporti pubblici e condivisi di gran parte dell’Asia.
Per questa seconda tratta quest’anno abbiamo fatto la scelta (sbagliata) di optare per l’auto con un tragitto di sei ore, ignorando la comodità del treno che in un’ora e mezza avrebbe raggiunto Luang Prabang partendo da Vang Vieng. Vi sconsigliamo di seguire il nostro esempio in questo caso. Nonostante i meravigliosi paesaggi che si possono ammirare, le strade sono in una condizione disumana ai limiti della sopravvivenza e a tratti davvero pericolose.
Sconsigliamo a prescindere la guida in autonomia. Meglio avere un autista o un transfer privato se siete in gruppo. Vi consigliamo di richiedere il servizio alla vostra agenzia in fase di prenotazione.
– Luang Prabang ha anche un piccolo aeroporto collegato alla capitale del Laos, Vientiane, e anche Bangkok, Chang Mai e Hanoi, Siem Reap e altre destinazioni vicine.
– All’interno delle città o per raggiungere i punti di interesse limitrofi, ci si può muovere comodamente affittando un motorino o richiedendo prima di partire un autista privato che vi porti nei punti di interesse che includerete nel vostro itinerario. Per noi quest’ultima è stata la soluzione migliore, principalmente perché la nostra attrezzatura fotografica non è sempre una compagna di viaggio comoda, pesa e avrebbe mangiato oceani di sabbia tra le strade del Laos se non fosse stata abbastanza protetta.
LUANG PRABANG IN DUE GIORNI: COSA VEDERE
Luang Prabang è la città più frequentata, infatti fino al 1975 era la sede della residenza del sovrano del Laos e dal 1995 fa parte dei patrimoni Unesco. Questo vi dà già l’idea della ricchezza culturale e ambientale di questa città. Consigliamo di dedicare due giorni pieni a Luang Prabang e dintorni, e se potete anche tre giorni per prendere le cose con la calma che contraddistingue questo paese.
Luang Prabang è racchiusa tra due fiumi, il Mekong e il Nam Khan e il suo centro storico si può girare tranquillamente a piedi. Ecco cosa vedere a Luang Prabang in due giorni:
–Palazzo Reale: palazzo della residenza reale dalla sua costruzione (1904) fino al 1975. Comprende anche il tempio che custodisce il Buddha Phra Bang, l’immagine sacra più venerata del Laos.
–Templi: Luang Prabang ne conta circa trenta, sono tutti situati nella zona centrale e per l’entrata occorre pagare una piccola somma.
- Wat Mai è il più grande (e frequentato).
- Wat Nong Sikhounmuang è in perfetto stile Thai mentre
- Wat Sensoukharam è stato costruito con 100000 pietre prese dal Mekong.
-Collina di Phu Si: punto panoramico sulla cittadina facilmente raggiungibile, molto frequentato durante il tramonto.
–Crociera sul Mekong al tramonto, per un’esperienza più rilassante ed esclusiva rispetto alla collina. Potete affidarvi a Civitatis per un tour al tramonto accompagnato da drink e snacks. Attenzione alle barche da crociera troppo grandi: potreste ritrovarvi nel mezzo di una serata karaoke laotiana! Le riconoscerete abbastanza facilmente. Meglio optare per soluzioni più intime, oppure una barca privata.

-Passeggiare per le viuzze ammirando l’architettura coloniale francese e indulgendo nei piaceri di una french bakery, retaggio sempre dell’occupazione.
–Night market: il night market (destra nella foto) è un classico mercatino notturno che si snoda lungo la via principale di Luang Prabang. Qui si alternano prodotti di artigianato o turistici, alle bancarelle di street food. Ecco il luogo preciso su Google Maps per il Night Market di Luang Prabang (LINK)
–Morning market: il morning market (a sinistra nella foto) vi permette invece di vivere un’esperienza più local. Troverete verdure, pesce e frutta di ogni tipo. I mercati in Asia, a parere nostro, valgono sempre un giro perché possono essere molto stimolanti e folkloristici! Ecco qui il luogo esatto del morning market

–Kuang si Fall, escursione a quaranta minuti di guida da Luang Prabang. Sono considerate le cascate più belle del Laos. Pur non avendo visto tutte le cascate del paese vi assicuriamo che sono davvero meravigliose, con piscine naturali e acqua cristallina.
Il primo e fondamentale consiglio che vi diamo è quello di arrivare all’ingresso delle cascate presto, possibilmente ben prima delle dieci di mattina, per evitare la folla che si riversa verso quelle ore con l’arrivo delle comitive. Se riuscite ad evitare il weekend ancora meglio.
Per arrivare, l’opzione più comoda è sicuramente un driver locale che vi venga a prelevare in hotel, vi aspetti durante la visita, e poi vi riporti in città. Come detto inizialmente anche il motorino può essere una validissima alternativa se viaggiate leggeri.
In alternativa, potete affidarvi a un tour Civitatis che propone sia tour per l’intera giornata, con pranzo incluso, sia opzioni con solo trasporto.
Prendetevi un po’ di tempo per questo luogo immerso nella natura: oltre a un bel tuffo nelle piscine naturali con acque turchesi (si, alcune sono balneabili). Potete anche addentrarvi per una passeggiata nella lussureggiante foresta pluviale scoprendo punti panoramici stupendi mentre risalite il pendio della cascata principale.
Non distante dall’ingresso delle Kuang Si Falls si trova il Kuang Si Butterfly park, una bellissima oasi a gestione indipendente (ci ha accolto all’ingresso una gentilissima ragazza australiana) dove poter ammirare decine di specie di farfalle tropicali. Non è una tappa presa molto in considerazione purtroppo, ma secondo noi merita. Per arrivarci, potete chiedere al driver delle navette gratuite che collegano la biglietteria all’ingresso delle cascate in maniera continuativa, di fermarvi al Butterfly Park.


-Cerimonia del Tak Bat: nei paesi buddhisti, i monaci escono dal tempio prima dell’alba per raccogliere le offerte in cibo che gli abitanti preparano per loro. Ricevendo le offerte, i monaci pregano per i donatori. Questo è un momento sacro del buddhismo e unisce la generosità dei fedeli con la spiritualità dei monaci. Infatti, il monaco non può possedere o comprare nulla, quindi benedice chi fa loro l’elemosina. Questo succede ovunque, a Bangkok, come nei paesi minuscoli.
Purtroppo a Luang Prabang, questo rituale religioso, che dovrebbe essere vissuto con compostezza e discrezione, si è trasformato in una sorta di circo. Turisti chiassosi e maleducati che spingono o scavalcano per una foto, folle per nulla rispettose di una tradizione millenaria che si scattano selfie coi monaci che recitano i mantra. Viaggiare significa vivere con rispetto le tradizioni locali: non è mai troppo tardi per diventare più educati mentre viaggiamo e tutti noi dovremmo fare la nostra parte. Allo stato attuale delle cose, non ci sentiamo di consigliarvi la cerimonia del Tak Bat come esperienza autentica, ma confidiamo nel futuro.
Dedicare due giorni a Luang Prabang è d’obbligo durante un viaggio in Laos: diversi stili architettonici si intrecciano, così come i fiumi che abbracciano la città, donandole il suo fascino dal sapore coloniale. Sicuramente una delle nostre città preferite del Sud Est Asiatico.
