Vi ricordate la prima volta che siete sbarcati alle Isole Eolie?
Noi ce la ricorderemo per sempre!
È stato bello tornare in Sicilia dopo solo un mesa dal viaggio a Pantelleria, ed essere accolti da un cielo e un clima che solo il Sud Italia sa offrire in questo periodo dell’anno. A darci il benvenuto c’era il team di Sicilian Journeys, Tour Operator siciliano specializzato nella creazione di viaggi Tailor-made su tutta la regione. Le loro esperienze toccano tutti i luoghi della Sicilia, dai più conosciuti a quelli off-the-beaten-track. Ci siamo lasciati coccolare da loro per quattro intense ed emozionanti giornate, in cui la magia dei colori delle Eolie, i profumi, i suoni, il silenzio e la cucina sublime ci hanno davvero rapiti.
Per il soggiorno a Salina è stato scelto per noi l’Hotel Signum, dove la non casuale cura per i dettagli ci ha decisamente affascinato. Un luogo elegante ma contraddistinto dall’aria familiare casual. Una fusion perfetta tra innovazione e tradizione, pietra lavica, pavimenti in maiolica, cucina stellata, con a capo la più giovane chef donna d’Italia Martina Caruso, e una spa all’aperto dai toni chiari e rilassanti, proprio come piace a noi. Nella nostra camera (di cui ricorderemo sempre con nostalgia la meravigliosa vasca da bagno), il panorama dal terrazzo era incredibile: il blu saturo del mare contrastava con i colori tenui dell’hotel, bellezza tipicamente italiana e semplicità in perfetta sintonia.
Quello che abbiamo subito notato dell’isola di Salina è il silenzio, quasi irreale. Un’isola discreta, chic, pacifica, ricercata. Abbiamo sfrecciato dall’estremo Nord al punto più a Sud di Salina a cavallo di uno scooter elettrico fornito dal Signum (molto attenti anche al tema eco), accompagnati dalla guida di Sicilian Journeys, che noi abbiamo definito “l’Uomo delle Eolie”: un’enciclopedia vivente di questo arcipelago del quale ne conosce ogni segreto e aspetto, che ci ha mostrato questa terra con tutto l’amore che prova. Ci ha fatto addentrare nel cratere mastodontico del vulcano dal belvedere di Pollara per mostrarci le coltivazioni eroiche di capperi. Abbiamo assistito da spettatori ad una curiosa discussione tra gli abitanti per evidenziare le differenze tra il cappero di Pantelleria e quello delle Eolie. Addirittura abbiamo capito che ci sono scherzose “guerre civili” tra un’isola e l’altra dello stesso arcipelago delle Eolie per chi ha il cappero migliore. Perchè qui i capperi sono una cosa molto seria! La casa dove è stato girato il celebre film “Il postino” è lì vicino, con la sua bellezza decadente e pittoresca.
Ammirare il tramonto quella stessa sera a bordo di un gozzo, all’ombra di Pollara, è stata l’esperienza più suggestiva vissuta in questo breve viaggio: ci siamo sentiti pieni di bellezza, di amore, grati di essere vivi e di essere lì, insieme, a goderci quel momento emozionante, al limite del commovente, in un posto così speciale. È stato anche il nostro primo bagno della stagione, non poteva esserci momento migliore! E quando il sole stava per toccare l’orizzonte, abbiamo brindato a tutta questa bellezza con l’immancabile Malvasia, che ci ha accompagnati con il suo profumo minerale per tutti questi giorni. Rientrando, si stendeva davanti a noi il porto di Malfa, brillante come un presepe, altra magia aggiunta a una serata già inebriante.
Eravamo stati avvertiti, ma quando ci siamo spostati sull’isola di Vulcano, ci siamo subito resi conto dell’energia incredibile che può emanare un vulcano attivo: è palpabile, tangibile, ad alcune persone può creare addirittura irrequietezza, ad altri invece instilla energia pura.
A Vulcano abbiamo soggiornato al Therasia Resort & spa. L’hotel è completamente esposto sul mare, in una posizione quasi appartata rispetto alle strutture più turistiche che caratterizzano Vulcano, con la fortuna di poter godere sia dell’alba che del tramonto a picco sui faraglioni di Lipari. La luce era abbagliante, il tramonto struggente, uno spettacolo dai colori infuocati.
Per il nostro ultimo giorno, c’era in serbo per noi l’escursione sul vulcano, con cui abbiamo espiato tutti i peccati di gola commessi in quei giorni. “L’Uomo delle Eolie” ci ha condotti in questa avventura: la salita non era ripida ma il terreno ghiaioso e polveroso ha reso il trekking impegnativo. Il profumo (o odore a chi non piace) di zolfo ci ha accompagnati nella scalata: il terreno sdrucciolevole sembrava non volerci far avanzare ma, quando finalmente siamo arrivati in cima, lo spettacolo ha ripagato la fatica. Si è aperto davanti a noi un paesaggio lunare fatto di fumarole, prova che il vulcano non ha mai smesso di essere vivo, colori contrastanti tra la vegetazione e le colate di lava dalle sfumature incredibili, l’energia ancora più forte che, dalla terra, sentivamo risalire dai nostri piedi. Gli spruzzi di fumo che uscivano dalla roccia ci inondavano di quel profumo tipico di alcune acque termali sulfuree, che a noi ha ricordato casa. Ma non eravamo a casa, bensì davanti a un paesaggio inedito che ci stava dando sensazioni nuove e preziose.
Durante questi giorni abbiamo perso la dignità con il cibo, ma questa non è una novità! È doveroso nominare il pane cunzato, gustato da Alfredo a Salina: una bomba calorica eccezionale composta da ingredienti semplici dai sapori veri, come pomodori, acciughe e gli immancabili capperi. Abbiamo avuto la conferma che i cannoli vanno bene anche a colazione, che la granita non ha niente a che vedere con quella cosa acquosa che siamo abituati a bere qui, che la semplicità è sinonimo di felicità. Abbiamo imparato che i capperi sottosale vanno sciacquati prima di essere mangiati (caliamo un velo pietoso, chi ha visto le nostre storie sa).
Abbiamo anche bevuto degli ottimi vini: a Salina ci siamo trovati seduti letteralmente in mezzo ad un vigneto, solo noi, la Malvasia, il suono del mare e del vento che intervallavano il silenzio. Anche il cellulare si rifiutava di funzionare in un luogo del genere e non ne abbiamo sentito la mancanza.
Salina e Vulcano sono vicine ma sorprendentemente diverse: la prima è più pacifica, pittoresca, silenziosa. Vulcano è più attiva, energetica, pullulante di vita coi suoi hotel, centri sportivi, mercatini e il vulcano stesso che infonde carica.
In entrambe le isole abbiamo vissuto esperienze uniche, quasi magiche. Avremo impressi nelle nostre retine i colori dei tramonti eoliani per molto tempo.
Per tutto questo, sappiamo chi ringraziare. La professionalità non si improvvisa: quando Barbara e Giorgio di Sicilian Journeys ci hanno contattati per dare slancio al turismo lgbt nelle isole e provare i loro servizi, abbiamo accettato con entusiasmo. Quindi grazie a tutti voi di Sicilian Journeys che avete cucito su di noi un’esperienza completa e bellissima, anche se di breve durata.
Quindi, questo è solo un arrivederci!