La chiamano “incredible India” e non a caso.
Abbiamo organizzato un itinerario di dieci giorni in Rajasthan, una delle regioni più famose, ricche di cultura e visitate di questo affascinante paese.
Prima di raccontarvi il nostro itinerario una brevissima introduzione. L’India suscita sensazioni diverse a seconda di chi la visita, e anche per questo non c’è un modo giusto per visitarla. È giusto avvicinarsi all’India con la mente sgombra.
Vorremmo parlarvi in un pezzo a parte delle nostre riflessioni e considerazioni dopo questo viaggio, perché meritano probabilmente uno spazio più intimo e “riservato”. Ora ci dedichiamo invece al nostro itinerario di dieci giorni in Rajasthan, nel quale abbiamo cercato di toccare tutti i punti principali delle quattro città visitate: Delhi, Agra, Jaipur, Udaipur. Le prime tre fanno parte di quello che viene chiamato il Triangolo d’Oro, proprio perché formano geograficamente un triangolo che costituisce uno degli itinerari più famosi da coprire.
INDIA
È un paese enorme, quasi un continente, grande 10 volte l’Italia e con una popolazione 27 volte più alta del nostro paese. Si estende dalle cime dell’Himalaya al nord fino all’Oceano Indiano al sud. Noi abbiamo scelto di visitare le maggiori città del Rajasthan per ammirare gran parte dei monumenti dell’impero Moghul e per avere così un assaggio di questo grande e incredibile paese che di sicuro non può essere conosciuto con un solo viaggio.
Il Rajasthan si trova nell’India settentrionale, ed è lo stato federale più grande del paese, ma probabilmente anche il più famoso proprio per la sua inconfondibile aria principesca, per la ricchezza di cultura, tradizioni popolari e culinarie. Può essere considerato la porta d’ingresso dell’India, ovvero una destinazione che permette di entrare in questa parte di mondo nella maniera giusta senza rischiare di fare un tuffo di testa e farsi male.
Qui di seguito troverete i nostri consigli per scoprire il Rajastan con un viaggio fai-da-te. Volete invece vivervi l’India senza pensieri, a fianco di persone professionali e simpatiche che vi faranno conoscere la città senza sforzo?
Vi consigliamo questo tour operato da Civitatis
Per altri tour di gruppo a Delhi e in India, date un occhio alla fine dell’articolo!
DELHI
Siamo atterrati a Delhi, la prima tappa. Con 30 milioni di abitanti, è la seconda megalopoli al mondo dopo Tokyo. Qui abbiamo incontrato i nostri compagni di viaggio: Sonu, il nostro driver e il mitico Danish, fotografo professionista (e piuttosto famoso in India) che ci ha aiutati immensamente a districarci nel capire e scegliere cosa visitare, ma soprattutto a snellire i tempi di produzione contenuti in un territorio per noi inesplorato. Delhi ci ha colpito, è stato il nostro biglietto d’ingresso, e abbiamo subito il fascino di questa città dai tanti volti, cominciando a farci riflettere su ciò che avevamo davanti così da poter forgiare la nostra personale opinione sulla base della nostra esperienza.
-Jama Masjid: è la più grande moschea dell’India. È visitabile solo il grande e meraviglioso cortile esterno, togliendosi le scarpe all’ingresso. L’accesso alla moschea è consentito solo ai religiosi. Nonostante ciò l’impatto è di grande effetto, e l’ampiezza del cortile lascia letteralmente a bocca aperta.
– Il complesso della Tomba di Humayun: un must, probabilmente il luogo più fotografato di Delhi. Molto frequentato anche dagli indiani stessi. Consiste in una serie di edifici in stile moghul, tra i quali la tomba dell’imperatore (prima tomba-giardino dell’India).
-La Tomba di Sadfarjung: un’imponente mausoleo di arenaria e marmo, circondato da ampi giardini. Questa al contrario è considerato l’ultima tomba-giardino dei Mughal. È molto popolare, ma noi ci siamo capitati nelle ore più calde del giorno e nella cottura a fuoco lento siamo riusciti a goderci il luogo quasi deserto.
– Forte Rosso: Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Si trova nel quartiere Chandni Chowk, il più caotico della città. Siamo riusciti a vedere il forte solo dall’esterno (chiuso per qualche motivo oscuro) ma è un altro must della città che visiteremo la prossima volta come prima cosa.
– Qutub Minar: il minareto in mattoni più alto al mondo. Sembra quasi che gli aerei lo tocchino quando ci volano sopra in fase di atterraggio. Fun fact: qui abbiamo sperimentato la prima ondata di fotografie da parte degli indiani. Proprio così: noi occidentali in India diventiamo delle vere star, e veniamo puntualmente fermati per una foto ricordo con stretta di mano, perché siamo noi i diversi e pittoreschi ai loro occhi. Tenetevi pronti perché succede puntualmente a qualunque viaggiatore occidentale.
-Mercato delle spezie a Chadni Chowk: ci sono innumerevoli mercati sparsi per Delhi, aperti soprattutto nel fine settimana e frequentati quasi esclusivamente da locals, ma questo è il più caotico, chiassoso e affollato di tutta la città. Sembra confluisca nello stesso momento un milione di persone, per darvi un parametro. Danish ci ha condotto attraverso l’inebriante mercato delle spezie e dobbiamo dire che il mix di profumi era così forte e pungente che siamo stati costretti a tenere un fazzoletto davanti al naso per non lacrimare. Colorato, sporco, autentico e meritevole di una visita, come tutto!
-Old Delhi: abbiamo attraversato in risciò questa parte vecchia della città, dove il tempo sembra essersi fermato a cento anni fa. Ognuno è intento nel proprio lavoro, o purtroppo intento solamente a vedere la vita della città scorrere, rassegnato della propria condizione. Sono tutti curiosi, si esprimono ciondolando la testa in segno di consenso (al contrario nostro che quando la ciondoliamo è per esprimere un po’ di disappunto) e nonostante ci vedano passeggiare con in mano una fotocamera che probabilmente vale quanto un loro stipendio annuale, sono tutti gentili e disponibili. Sicuramente la presenza di Danish ha aiutato molto, ma non ci siamo mai sentiti in pericolo.
AGRA
Il nome di questa città è ovviamente collegato a uno dei più belli e famosi monumenti al mondo, che è in realtà un mausoleo.
-Taj Mahal
“Una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo”
Così Tagore aveva definito il Taj Mahal, patrimonio dell’umanità, una delle sette meraviglie al mondo. Questo è stato il vero “once in a lifetime moment”: potete anche averlo visto in foto mille volte, ma l’impatto è fortissimo. Siamo entrati alle 6 del mattino, che è comunque un orario gettonato, ma rimane il momento migliore per scattare senza la folla che assale ogni giorno il Taj Mahal, e con una luce soffice che non riflette ancora le pareti bianche. Un sogno esotico. È il vero simbolo dell’amore: fu costruito nel 1632 dall’imperatore Moghul Shah Jahan in memoria della moglie morta partorendo il suo quattordicesimo figlio. Un lavoro monumentale concluso in 22 anni di lavoro con artigiani provenienti da tutto il mondo. Un luogo dalla bellezza straordinaria da cui non volevamo separarci. Non ci dilungheremo su altri cenni storici, aspettiamo di raccontarveli di persona durante i nostri viaggi.
-Forte Rosso: anche Agra come Delhi ha il suo forte rosso di arenaria, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Oltre allo splendido forte, da qui si possono fare magnifici scatti al Taj che si vede in lontananza dominare l’intera città di Agra.
JAIPUR
Capitale del Rajasthan, circondata dalla catena montuosa degli Aravali, chiamata anche la città rosa per il colore terracotta dei palazzi nel centro. È conosciuta soprattutto per l’Amber Fort e come luogo ideale dove comprare pietre preziose. Per qualche aspetto (o forse semplicemente per il suo colore rosa) ci ha ricordato vagamente Marrakech. Escluso il Taj Mahal che riteniamo fuori concorso, Jaipur è stata la nostra tappa preferita. L’abbiamo amata, fotografata, mangiata con gli occhi.
– Amber Fort: situato alcuni km fuori dalla città. Per raggiungerlo ci sono diverse soluzioni, e possiamo solo sconsigliarvi di optare per la salita a dorso di elefante. Non è questo l’articolo in cui facciamo lezioni di morale anche perché chi ci segue sa benissimo come la pensiamo a riguardo, ne abbiamo parlato più volte durante i nostri viaggi. Amber Fort è grande e magnifico, il must di questa città e difficilmente privo di folla a qualunque ora del giorno.
-Nahargarh Fort: situato su una collina che domina la città, al tramonto da qui si può godere di una vista pazzesca. Meno frequentato dell’Amber Fort, azzardiamo anche meno scenografico, ma sicuramente da inserire in un itinerario che conceda più tempo in città.
-Palazzo dei Venti: palazzo dalla facciata impressionante, non visitabile perché all’interno non c’è nulla (infatti ci siamo chiesti come mai ci fosse gente al suo interno in visita, dal momento che l’unica cosa che si vede è l’altro lato della strada dove si trovano diversi bar e locali). Se volete vedere il Palazzo dei Venti da una prospettiva più alta vi consigliamo di bere un caffè al Tatoo Cafè and Lounge. Ha due terrazze da dove poter scattare bellissime foto. Il Palazzo viene pulito spesso (ci hanno riferito una volta l’anno quasi) sicuramente perché lo smog fa la sua sporca parte, quindi non è raro sentire viaggiatori che l’hanno potuto ammirare solo coperto da un’impalcatura. Rimane comunque un capolavoro!
-City Palace: complesso monumentale del ‘700 sede del Maharaja di Jaipur, nel cuore della città rosa. Un dedalo di palazzi con porte coloratissime, il diamante di questa tappa secondo noi. La cosa che più è la Sarvato Bhadra, una grande hall quadrata con colonne rosate, decorate in bianco, usata per le udienze private e per le incoronazioni dei Maharaja. Peccato fossimo in ritardo per la famosa Blue Room, una stanza unica nel suo genere, destinata alla famiglia reale, e completamente decorata con motivi blu cobalto. Per accedervi è necessario prendere un biglietto aggiuntivo di circa 40€ (abbiamo sentito molti lamentarsi per il costo del biglietto, sproporzionato rispetto ai 10€ del biglietto normale d’ingresso, ma molti anche soddisfattissimi della visita). Per noi un must da fare durante la prossima visita con più tempo a disposizione.
-Gatore Ki Chhatriyan: Ingiustamente ignorato dalle masse di turisti. L’abbiamo trovato nelle nostre ricerche e abbiamo espressamente chiesto a Danish di portarci (ed è rimasto sorpreso anche lui). È seriamente bellissimo, e proprio per la sua quiete assume un fascino incredibile. Si tratta del luogo di cremazione dei Maharaja, una gemma nascosta e rara nella città rosa e un vero paradiso per i fotografi. Consigliatissimo!!
-the Patrika Gate: punto di riferimento sui social. La struttura è bella e i colori di questo cancello sono accesi e vengono mantenuti vivi grazie ai restauri, ma a quanto pare è praticamente impossibile non trovare uno shooting fotografico in corso, sia di turisti che di sposi. Successo giustificato perché è molto bello, ma 10 minuti possono bastare.
UDAIPUR
Chiamata la città dei laghi del Rajasthan, è collegata all’immagine dell’India da mille e una notte. Udaipur è piccola, tranquilla e poetica, perfetta per distendere l’udito dopo il traffico e i clacson delle tappe precedenti. Ci sono ben sette laghi artificiali attorno ai quali si sviluppa la città.
Diciamo la verità: Udaipur non è comoda da raggiungere perché prevede più di dieci ore di auto da Jaipur o un volo interno, ed è sufficiente una giornata intera per visitare serenamente tutto. Ma niente vieta di fermarsi di più se avete necessità di un luogo tranquillo dove fare decompressione.
La cittadina è divisa in due: da una parte i templi e dall’altra le case degli artigiani, essendo questa città il centro più famoso dell’artigianato indiano. Si trova davvero di tutto nelle botteghe. Noi abbiamo deciso di dedicare a Jaipur 3 giorni: forse troppi. Abbiamo sfruttato il tempo per lavorare ma sicuramente in un viaggio con i ritmi più serrati non si prevede tempo di lavoro giusto?
-City Palace Udaipur: il complesso di edifici più famoso della città. Fu costruito in più fasi nell’arco di 400 anni. È il più grande del suo genere di tutto il Rajasthan. Labirintico, esotico e regale. Il cortile dei pavoni è il fiore all’occhiello, una sala con tre pavoni in altorilievo coperti da vetro verde, oro e blu. Vedrete molti pavoni in India, sono simbolo di sfarzosità, regalità, bellezza e anche vanità.
-Jagdish temple: un grande e antico tempio Indù, dedicato a Vishnu, situato al centro di Udaipur. All’interno si respira una vera aria di devozione. Siamo stati molto fortunati perché abbiamo assistito alla preghiera dei fedeli al suo interno, e nonostante non capissimo nulla abbiamo deciso di fermarci più a lungo per assaporare quell’atmosfera in disparte e con profondo rispetto.
-Ganghaur e Ambtai Ghat: i Ghat sono le tipiche scalinate che scendono verso il fiume, frequenti in India, attorno alle quali spesso si vedono ragazzi o bambini fare il bagno o donne intente a lavare la biancheria. Da qui si gode di una bella vista sulla città.
Eccoci arrivati alla fine del nostro itinerario di dieci giorni in Rajasthan. È stato intenso, ricco di spunti fotografici, e ci ha aiutato a capire molto meglio come gestire nel dettaglio i nostri futuri viaggi di gruppo per poter includere tutto ciò che di meglio ha da offrire questa regione. Chi di voi ha già visitato questa meravigliosa parte di mondo? Vi ha affascinato?
Vi aspettiamo nell’articolo successivo per le nostre considerazioni.
Per visitare alcuni di questi luoghi accompagnati da persone professionali e simpatiche, vi consigliamo questi tour operati da Civitatis:
-Tour di 8 giorni nel triangolo d’oro
-Escursione privata Agra e Jaipur