Il mondo è pieno di edifici storici meravigliosi riconvertiti in hotel: fabbriche, ospedali, mulini, fari, centrali elettriche. Grazie a questo, hanno evitato di cadere in stato di abbandono, iniziando così una nuova vita. Durante il nostro on the road estivo della Francia, abbiamo avuto la fortuna di alloggiare in hotel iconici, frutto di ristrutturazioni importanti firmate Intercontinental. Siamo affezionati a questo brand in quanto siamo già stati ospiti loro a Bali, in Thailandia, nelle Maldive e in altre destinazioni: lo stile classico senza tempo associato al gusto per il moderno è stato per noi sinonimo di altissima qualità in tutti i loro hotel che abbiamo visitato.
Quest’estate abbiamo optato per un viaggio diverso. Assieme alle nostre amiche Valentina e Sia, siamo partiti in auto dall’Italia alla scoperta di alcune della maggiori città francesi. Viste le altissime temperature che il nostro paese ha dovuto affrontare in Agosto, siamo stati più che contenti di aver fatto questa scelta. Ma, caldo torrido a parte, amiamo la Francia, la sua cucina e la sua cultura, e non è stato difficile sceglierla come meta estiva (vista anche la limitata possibilità di viaggi a lungo raggio in questo anno particolare).
Qui di seguito troverete i nostri consigli per scoprire la Francia con un viaggio fai-da-te. Volete invece viverla senza pensieri, a fianco di persone professionali e simpatiche che vi faranno conoscere la città senza sforzo?
Vi consigliamo questo tour operato da Civitatis
Per altri tour di gruppo in Francia, date un occhio alla fine dell’articolo!
Per arrivare al cuore di questo grande paese abbiamo fatto una piccola sosta di una notte a Nizza , città che abbiamo già avuto il piacere di scoprire velocemente qualche anno fa. Promettiamo di tornarci con più calma per scoprirla a fondo, vista anche la vicinanza.
À faire: il lungomare di Nizza ha il classico sapore Liberty. Grazie all’alta pressione di quei giorni, il mare aveva un colore spettacolare. Visto il poco tempo, ci siamo goduti le passeggiate in centro per sgranchirci le gambe dopo le ore di auto.
À manger: pensiamo che qui, a parer nostro, ci sia uno dei migliori ristoranti di tutta la Francia: “La Route du Miam“. Più che un ristorante sembra un ritrovo, con appena dodici posti, dove cucinano solo specialità del sud-est della Francia. Un menù composto da quattro eccellenti scelte: anatra, agnello, piccione, coniglio. Si viene accolti personalmente dalla signora e da suo marito con uno spirito familiare, spartano e amichevole.
La seconda meta del nostro tour è stata la capitale gastronomica della Francia, Lione. È anche la città che più ci ha sorpreso: vale assolutamente il viaggio, anche se non è famosa come altre mete e forse, proprio per questo, ancora più meritevole di essere scoperta (anche solo per il cibo eccellente). Per alcuni aspetti ci ha ricordato Parigi grazie all’ampiezza delle sue strade e alla riva del Rodano costellata di locali, ma la Vecchia Lione che si estende fra la Saona e Fourvière, con il suo stile medievale e rinascimentale, ha un carattere unico che rapisce e incanta.
À dormir: in questa città, abbiamo alloggiato all’Intercontinental Lyon- Hotel Dieu. Fondato intorno all’anno 1000 e in funzione come ospedale fino al 2010, è stata la più grande operazione privata di conversione di un monumento storico in Francia. Un terzo di questo poderoso edificio è stato dedicato appunto a Intercontinental, mentre nelle altre zone sono sorti negozi, uffici, centri congressi, aree verdi. Hanno fatto un lavoro straordinario, mantenendo e riscoprendo gli interni della vecchia struttura, aggiungendo poi ogni comfort. La sua facciata fronte Rodano è maestosa, di notte ancora più magica grazie all’illuminazione. Siamo rimasti impressionati da “Le Dôme”, cocktail bar all’interno della gigantesca cupola: gustarsi un aperitivo al suo interno ti fa sentire parte di una storia millenaria, oltre che a essere semplicemente un luogo regale e bellissimo.
À manger: qui le trattorie tipiche si chiamano Bouchon, possono essere più o meno turistiche ma offrono tutte la ricca cucina di questa regione. Nella viex Lyon ci sono angolini pittoreschi dove passeggiare e lasciarsi tentare dal Bouchon che più ispira. Noi abbiamo provato “Daniel & Denise”, con un ambiente semplice ma sopra la media, guidato dallo chef stellato Joseph Viola. Consigliatissimo (soprattutto il rognone e il fegato di vitello).
Il mercato “Paul Bocuse (Les halles de Lyon)” è un luogo di perdizione in cui oltre che comprare si può consumare sul posto l’ottimo cibo che vendono, dalle ostriche ai formaggi, patè e carni.
Dovete andare assolutamente alla pasticceria “Pralus” per provare il dolce tipico di Lione la Brioche Pralinè: un pane alle mandorle, puntellato di rosa all’esterno.
Abbiamo anche cenato nell’eccellente ristorante “Epona” all’interno dell’hotel, incastonato nel grande chiostro. L’abbiamo detto svariate volte su Instagram, ma vale la pena ricordare che tutti i bar e ristoranti degli hotel sono accessibili anche a chi non soggiorna, è sufficiente la prenotazione. Vi consigliamo caldamente di prendere l’abitudine di usufruire dei servizi di questi grandi hotel, per un’esperienza fuori dal comune.
È stato emozionante entrare a Parigi, la nostra città preferita al mondo, in auto e senza trovare traffico! Ogni volta che ci avviciniamo a Parigi sentiamo il battito accelerato, e gli occhi diventano lucidi. Non sappiamo quale sia l’incantesimo che ci ha lanciato la capitale la prima volta che l’abbiamo visitata, ma ogni viaggio ci emoziona come il primo, anche dopo aver visto decine di volte gli stessi luoghi.
À faire: per la giornata che avevamo a disposizione nella nostra città del cuore, abbiamo deciso di fare un giro alla riscoperta degli highlights più classici ma con un mezzo di trasporto curioso: la bicicletta! Abbiamo salutato la grande signora che era in fase di restauro, abbiamo augurato pronta guarigione a Notre Dame, per poi addentrarci al Museo del Louvre per un rinfresco culturale.
À manger: Potevamo non provare le tipiche escargot? Certo che no, e la scelta è ricaduta su “L’Escargot Montorgueil”, nel vivace quartiere Marais. Probabilmente una delle migliori cene di tutto il viaggio.
Siamo anche stati ospiti di “Creatures Paris”, ristorante con terrazza a 360 gradi sopra le Galeries La Fayette. Ci siamo gustati un’ottima cena vegetariana con contaminazioni orientali, con una vista impagabile che spaziava da Montmartre alla Tour Eiffel mentre accendeva le luci con l’arrivo della notte. Davvero una serata speciale. La terrazza de La Fayette inoltre è accessibile da chiunque gratuitamente, e fidatevi se vi diciamo che offre una delle viste migliori di tutta la capitale francese.
À voir: allontanandosi di qualche chilometro da Parigi (in auto o in treno a voi la scelta), si arriva alla reggia di Versailles, dove noi siamo tornati con molto piacere dopo anni di assenza. Abbiamo saggiamente acquistato i biglietti in anticipo (fermo restando che con le restrizioni attuali è praticamente una scelta obbligatoria) optando per la soluzione PASSPORT da 27 euro che dà la possibilità di visitare il palazzo e i giardini anche nelle giornate in cui si attivano i famosi giochi d’acqua delle fontane esterne. La grande bellezza di questa reggia si commenta da sola, e volendo anche qui la bici può essere un modo alternativo per visitare con più rapidità i giardini che si perdono a vista d’occhio da quanto grandi sono.
Dopo il giro culturale è arrivato uno dei momenti che più aspettavamo con ansia per risvegliare il bambino che è in noi: Disneyland. Abbiamo deciso di visitarlo in due giorni per godercelo in tranquillità e, anche con l’aiuto dei vostri consigli, siamo riusciti a salire su ogni attrazione. Come al solito, abbiamo prenotato i biglietti con anticipo, scegliendo l’opzione Tribù, la più conveniente per i piccoli gruppi.
Bordeaux ci ha dato il benvenuto con un cielo plumbeo, ma questo non ci ha scoraggiato. La capitale internazionale del vino è una città a misura d’uomo che per qualche verso ci ha ricordato Parigi, una bomboniera da visitare e gustare a piedi. Sarà per l’architettura, il cibo, il vino, o perché Bordeaux è una città estremamente elegante, ma tornare qui dopo tre anni è stato davvero piacevole. In appena 48 ore abbiamo riconfermato le vibes positive che ci lascia questa città.
À dormir: già Hotel De L’Operà, Intercontinental Bordeaux si affaccia su Place de La Comedie e il suo teatro, così come il terrazzino della nostra grande camera. Hanno mantenuto lo stile de l’Hotel de L’Operà, lasciando i classici marmi e le tappezzerie d’epoca, rendendolo unico e distaccandosi dal consueto stile Intercontinental. Il rooftop bar “Night Beach” si discosta dall’anima dell’hotel, essendo in stile moderno, anche questo accessibile a chiunque. Questo hotel vince il premio di migliore buffet colazione del viaggio dove ovviamente abbiamo trovato i canelés bordelais, dolcetti tipici di Bordeaux che volevamo assolutamente (ri)provare (e vi consigliamo di fare altrettanto, uno tira l’altro).
À voir: Bordeaux è visitabile in giornata: vi consigliamo di passare da Place de la Bourse per uno scatto d’autore al Miroir d’Eau e di perdervi nei vicoli nel centro storico settecentesco, alla ricerca di botteghe curiose, come “Le Comptoir Bordelais” per fare rifornimento di prodotti locali. Da vedere anche l’immensa Place des Quinconces.
À faire: per innamorarvi delle colline bordolesi, dei vigneti e dei loro vini, vi consigliamo di allontanarvi dalla città e di arrivare nell’hotel “Les Sources de Caudalie”, per un aperitivo romantico immersi in un verde bucolico in un luogo fiabesco.
À manger: cena deliziosa (con un agnello talmente morbido che sembrava burro) al ristorante “Le Bordeaux”, la brasserie dell’Intercontinental. Situato all’esterno, con i tavolini affacciati direttamente sulla piazza, fa sentire parte della vita cittadina, del tempo che passa, del giorno che lascia spazio alla sera con la città che si accende e il vino rosso che scende che è una meraviglia. D’altra parte, è Bordeaux!
“Caneles Baillardran”: per gli squisiti dolcetti di Bordeaux (ce ne sono molti in città).
“Da Michel’s”: per un pranzo fusion e easy (provate la Shakshuka magrebina!)
“Marché des Capucins” (Mercato dei Cappuccini): bancarelle di pesce, verdura, formaggi e, come al solito, si possono consumare le leccornie anche sul posto. Nonostante noi l’avessimo già visitato un paio di anni fa, purtroppo quest’anno eravamo in città di lunedì, giorno di chiusura, ma prendete nota.
La Francia è un vasto paese dalle grandi distanze. Dopo sei ore e mezzo di auto, siamo finalmente arrivati a Marsiglia. È diversa dall’immaginario comune della città francese: è una città incredibilmente multietnica, dove in molte strade ci si sente avvolti da profumi mediorientali. Passeggiando, in poco tempo si incontrano tantissime etnie e ristoranti di qualunque nazionalità. Qualcuno la può trovare caotica, la chiamano la Napoli della Francia, ma ha un fascino tutto suo. Venite a visitare Marsiglia senza lasciarvi condizionare e scopritela.
À dormir: Intercontinental Marseille, anche questo un ex ospedale riconvertito a struttura ricettiva superiore, all’altezza della bellezza dell’edificio. L’illuminazione degli esterni e del chiostro è particolarmente efficace nel far risaltare l’unicità del luogo, e ci si ritrova a testa in su tutta la sera. Quasi tutte le camere godono della vista su Nostre Dame de la Garde, la grande basilica situata sulla collinetta che domina la città. I servizi sono come sempre eccellenti.
À faire: abbiamo visitato le Calanques, area nazionale protetta, nonché parco nazionale più giovane di tutta la Francia, con insenature dall’acqua turchese (e gelida visto il Maestrale che tirava quel giorno!). Il modo migliore per vederle è in barca anche perché la maggior parte di queste insenature non è raggiungibile facilmente a piedi. Grazie al bravo timoniere della barca che abbiamo affittato, siamo riusciti a sfidare il vento e il mare mosso alla scoperta di questo paradiso. È davvero un’escursione che consigliamo di fare, perché non si può abbandonare Marsiglia senza aver scoperto questo angolo di paradiso francese.
À manger: i ristoranti più tipici sono nella zona del porto, dove abbiamo provato “Viaghji di Fonfon”. Abbiamo anche cenato a “La Brasserie Les Fenêtres” del nostro hotel.
“Maison Empereur”: tra i prodotti locali, qui potete trovare il vero sapone di Marsiglia artigianale.
Abbiamo organizzato il nostro on the road in modo da non andare mai di fretta, ma abbiamo comunque scelto di rilassarci qualche giorno alla fine del viaggio sotto il sole di Saint-Tropez.
À manger: il centro è piccolo e costellato di ristoranti fancy e costosi o posticini più spartani dove gustare lumache di mare e ostriche. Noi abbiamo scelto, per più di una volta, “Chez Madeleine Traiteur”. Inutile prenotare in questo locale all’aperto, chi primo arriva meglio alloggia. Ma vale la pena tentare, fidatevi.
Abbiamo poi trascorso una giornata di dolce far niente al “Tropicana Plage de Ramatuelle”, un elegante bagno in spiaggia appartenente alla famosa catena di pasticcerie disseminate in tutta la città, che producono la torta tipica di Saint-Tropez, la Tarte Tropezienne, un Pan Brioche con un poderoso strato di tre creme. A quanto pare la ricetta è segreta e custodita gelosamente.
À faire: siamo andati alla scoperta delle isole di Porquerolles e Port-Cros insieme a Nérée Saint-Tropez, una compagnia di noleggio motoscafi veloci e moderni. Ideali per gruppi di amici, possono imbarcare fino a dodici persone: i ragazzi dello staff sono incredibili, gentili e pronti a illustrare ogni angolino di queste isole meravigliose, evitando i posti più affollati (per quanto in pieno Agosto si possano evitare posti affollati in Costa Azzurra). L’acqua intorno a queste isolette è caraibica, perfetta per una nuotata rigenerante vista la temperatura ideale. Nérée Saint-Tropez organizza aperitivi al tramonto, tour commentati della durata anche di una giornata e molti altri servizi.
Questa vacanza dal sapore tutto europeo ci ha fatto ricordare quanto è bello il vecchio continente, e quanto amiamo la Francia che abbiamo avuto il privilegio di esplorare più di una volta anche in altre regioni che questa volta non abbiamo toccato.
Avere al nostro fianco un partner come Intercontinental in molte tappe del viaggio è stato per noi un privilegio. La qualità di questo brand lascia sempre il segno, e tornarci per lavoro o per piacere regala ogni volta delle sensazioni paradisiache (e non scontate).
Torneremo in Francia? Certo che si, e speriamo presto, perché abbiamo una voglia matta di scoprire nuove regioni come la Loira e la Normandia (che moltissimi di voi ci hanno caldamente consigliato).
A bientôt notre chère France.
Per visitare alcuni di questi luoghi accompagnati da persone professionali e simpatiche, vi consigliamo questi tour operati da Civitatis:
-Escursione a Saint-Emilion e degustazione vino
-Parigi: crociera sulla Senna con cena
-Tour di Versailles in bicicletta