Pagina 16 – by Ale
Questa pagina non era prevista. L’ultima volta che Luca ha scritto sul diario eravamo a Phuket, in previsione di muoverci verso Koh Lanta e Krabi per gli ultimi cinque giorni in Thailandia.
Koh Lanta ci piace molto, a Luca particolarmente. Arrivando con la barca capiamo subito che si tratta di un’isola diversa da Phuket o Phi Phi, più tranquilla e pacifica. C’è una sola strada che la taglia da nord a sud, poche macchine e poca confusione.
Quasi l’opposto rispetto a Phuket. “Quasi” perchè c’è anche qua una leggera invasione di bancarelle per strada che vendono tutte la STESSA-INDENTICA-MERCE.
Ma sorvolando sulle bancarelle diciamo che per certi versi mi ricorda Koh Phangan. Quel genere di posto “take it easy” capite?
Le giornate in quest’isola le trascorriamo al Crown Lanta, e se volete saperne di più su questo posto CLICCATE QUI.
Ma dal momento che siamo nel versante occidentale della Thai per la prima volta, possiamo perderci qualcosa? Ovvvvvvvio che no!
Luca probabilmente avrebbe concentrato 5 isole diverse in 4 giorni pur di vedere tutto, ma dal momento che abbiamo snobbato Phi Phi Island e tutto il gruppo di isole nel quale si riversano le settordicimila escursioni giornaliere, decidiamo che Krabi sarà la nostra unica e ultima tappa in Thailandia.
Nello specifico parlo di Ao Nang, che è diciamo la base per esplorare la zona e le spiagge, e si trova qualche chilometro da Krabi Town.
Beh, ragazzi, che FI-GA-TA!! All’inizio appena arriviamo siamo un po’ titubanti sul posto, ma poi facciamo due passi fuori dall’hotel e ci rendiamo conto di che razza di paesaggi ci sono in queso versante della costa. Montagne carsiche a strapiombo sul mare, picchi che emergono dall’acqua e strade che si perdono in mezzo alla giungla.
E noi torniamo bambini quando siamo in questi posti. Peccato che abbiamo solo un giorno effettivo a disposizione, vorremmo avere il tempo di esplorare un sacco di isole e luoghi qua attorno ma dobbiamo sceglierne uno e stop. I nervi di Luca non vi dico.
(continua sotto…)
Comunque optiamo per Railay beach.
Ce la consigliano tutti, anche su Instagram ci scrivono in tanti per dirci che è imperdibile, quindi ascoltiamo chi sicuramente ne sa più di noi!
Dalla spiaggia di Ao Nang prendiamo il biglietto della long tail (la tipica barca thailandese in legno da 10 posti). 200 Baht a persona andata/ritorno.
Onestamente pensavo meno per soli 10 minuti di viaggio, ma c’era da aspettarselo. Il fatto è che non c’è via di scampo: bisogna per forza fare la traversata con l’unica compagnia che detiene il monopolio di tutta la spiaggia.
Partiamo attorno alle 9 di mattina, c’è poca gente in giro e quando arriviamo con la barca la Railay beach è quasi deserta. Uno spettacolo incredibile. E anche se perde parte della sua magia dopo appena 1 ora con l’arrivo di tutta la folla di gente, rimane comunque un panorama bellissimo.
E noi siamo talmente presi dal posto che nel giro di due ore siamo USTIONATI. E’ violento il sole in questo periodo ve lo assicuro! La settimana scorsa in mezzora di motorino ero già abbronzato, per farvi capire.
Comunque vale la pena andarci e spendere questi 500 Baht di long tail? Assolutamente si.
E vale anche la pena vedere le altre spiagge attorno e non rimanere solamente su Railay West, che è il versante nel quale tutte le long tail scaricano i passeggeri. Prendere il sentiero in mezzo alla giungla che parte dal lato destro della spiaggia e porta a Ton Sai Bay è semplice. Lo fanno diverse persone a ogni ora, basta seguire il percorso e si raggiunge un’altro angolo di paradiso. Merita di essere visto!
Ed ora direzione Malesia. Per qualche giorno sostiamo a Kuala Lumpur prima di entrate in Indonesia.
Luca è seccato. Vorrebbe spendere più tempo in giro per la Malesia, vorrebbe andare nel Borneo in aereo e probabilmente se gli lasciassi carta bianca vorrebbe prendere un volo per la Nuova Zelanda.
Vado a sedarlo.