L’India suscita sensazioni diverse a seconda di chi la visita.
Secondo la nostra personalissima opinione non c’è un modo giusto per visitare l’India, si può affrontare da backpackers o in modo più organizzato e comodo come nel nostro caso; il modo giusto per ognuno di voi lo potete sapere solo voi. È una meta che va vissuta in modo personale perché non dà emozioni oggettive ma soggettive. Abbiamo aspettato per intraprendere questo viaggio, volevamo essere “pronti” ma alla fine, nel momento in cui siamo arrivati, abbiamo capito che era proprio quello il momento giusto e che eravamo già pronti da molto tempo. Ecco qui alcune considerazioni sull’India dopo il nostro recente viaggio.
È giusto avvicinarsi all’India a mente sgombra, per accogliere tutte le diversità che questo mondo offre. Perché si tratta a tutti gli effetti di un mondo, ma all’interno di questo. Da bravi accompagnatori di viaggio, abbiamo pianificato ogni cosa nel dettaglio, per poter vivere in serenità tutto ciò che potevamo fare. Questo ha significato avere una guida personale, prepararsi prima di partire per evitare la famosa “Delhi Belly”, cioè il mal di pancia da cibo, organizzare gli spostamenti con un driver privato, e tutto ciò che significa organizzare un viaggio nei minimi particolari. Questo è stato il nostro modo per vivere bene l’incredible India.
Questo paese ha superato le nostre aspettative e ci ha anche sorpresi. Il popolo indiano è ospitale, molto, con una profonda devozione all’ospite (guest is God). In tutta sincerità, ci aspettavamo di peggio. C’è traffico? Certo, ma abbiamo visitato altre città del mondo con altrettanto traffico, anche se agli indiani bisogna riconoscere il primato di suonatori di clacson no sense. In ogni caso a nostro avviso sopportabile.
È sporca? Sì, ma anche questa volta non più di altre città che abbiamo visitato (vogliamo parlare di alcune strade di Bangkok o del Cairo?). Gli indiani sono caotici? Si ma nel loro folclore troviamo i marocchini più “caotici” degli indiani. Trauma da cibo piccante? Nemmeno l’ombra, e si può tranquillamente chiedere spicy o no spicy, sia nei ristoranti più ricercati che in quelli più local. Probabilmente viaggiando molto abbiamo una tolleranza più alta nei confronti di caos, cibo, realtà diametralmente opposte alla nostra e a tratti destabilizzanti. Lo shock culturale c’è, ma nonostante l’India sia un paese difficile ce lo aspettavamo più complesso da digerire, e ci siamo ritrovati a smentire una lista di feedback collezionata negli anni. Questa non vuole essere un’opinione oggettiva ma assolutamente soggettiva.
Stiamo mettendo le basi per portarvi in viaggio con noi in questo paese così diverso, paese di molte contraddizioni e ingiustizie ma con un fascino che cattura. Ecco perché in questo viaggio abbiamo visitato i classici highlights del Rajasthan: preferiamo testare in prima persona il territorio prima di portarvi in viaggio.
Cosa ne dite, siete pronti per questa nuova avventura insieme a noi?